RISCHIO DI INCENDIO DI INTERFACCIA
Per interfaccia urbano-rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta; cioè sono quei luoghi geografici dove il sistema urbano e quello rurale si incontrano ed interagiscono, così da considerarsi a rischio d’incendio d’interfaccia, potendo venire rapidamente in contatto con la possibile propagazione di un incendio originato da vegetazione combustibile. Tale incendio, infatti, può avere origine sia in prossimità dell’insediamento (ad es. dovuto all’abbruciamento di residui vegetali, all’accensione di fuochi durante attività ricreative in parchi urbani o periurbani, etc.) sia come incendio propriamente boschivo per poi interessare le zone di interfaccia.
L’interfaccia urbano-rurale prende in considerazione le aree urbane e le infrastrutture a diretto contatto con vegetazione, e cioè con quelle aree che non rispondono alla classificazione normativa di bosco. Le situazioni più frequenti comprendono contatti di abitazioni con campi, coltivi, oliveti, aree agricole e incolti abbandonati (da meno di 15 anni). In queste aree il rischio dipende molto dal contatto della vegetazione con le infrastrutture e dallo stato di gestione della parte agricola. Situazioni legate ad oliveti ed incolti abbandonati sono quelle a maggior rischio. Nelle colture agrarie gli incendi possono essere molto veloci ma generalmente non sono intensi e non producono salti di fuoco.
PREVISIONE
Indice di pericolosità per lo sviluppo di incendi boschivi
La valutazione delle condizioni di rischio per lo sviluppo e propagazione degli incendi boschivi costituisce uno strumento fondamentale nella gestione operativa del servizio di prevenzione e lotta agli incendi. Si realizza con il monitoraggio e la previsione delle condizioni meteorologiche e il calcolo giornaliero di appositi indici di pericolosità (comunemente indicati come indici di rischio), a cui viene fatta corrispondere la probabilità che in quell’intervallo di tempo, in un dato territorio, l’incendio boschivo abbia inizio e si diffonda. A questo proposito, negli ultimi anni, la Regione Toscana si è dotata di un sistema di calcolo dell’indice di rischio per lo sviluppo e propagazione degli incendi boschivi che, sulla base di osservazioni e previsioni meteorologiche, permette di valutare la predisposizione dei boschi ad essere interessati dal fuoco.
Bollettini di informazione per la cittadinanza
La Regione Toscana in collaborazione con il Consorzio LaMMA pubblica quotidianamente il Bollettino Rischio Incendi Boschivi. Alle quattro classi di rischio sono associati quattro colori che, per ogni singolo comune della Toscana, consentono di individuare immediatamente il livello di pericolo di innesco e propagazione degli incendi boschivi: basso (verde) – medio (giallo) – alto (arancio) – molto alto (rosso). Insieme al bollettino sono pubblicate le norme comportamentali da tenere nel periodo a rischio.
Link al bollettino pubblico: https://geoportale.lamma.rete.toscana.it/bollettino_incendi/index.html
PERICOLOSITÀ E RISCHIO
Le due componenti che devono essere elaborate per arrivare ad una classificazione del rischio nelle fasce di interfaccia urbano/bosco, urbano/vegetazione e in prossimità di ogni singola abitazione isolata presente nel territorio comunale sono pericolosità e vulnerabilità.
Un territorio è pericoloso quando le condizioni sono tali che, ad innesco avvenuto, l'evento atteso raggiunge dimensioni e caratteristiche importanti da richiedere differenti tipologie e livelli di contrasto e di contenimento. I fattori che condizionano l’incendio sono molti e non tutti posso essere modellizzati, ma i fondamentali sono:
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la topografia del territorio (pendenza, esposizione);
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il combustibile (la distribuzione, la densità e le caratteristiche del combustibile);
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il meteo (vento e umidità).
Sulla base di questi ed altri fattori è stata elaborata la carta di pericolosità per il territorio comunale in base alla seguente classificazione:
Classificazione pericolosità |
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Valori media ponderata |
Valore attribuzione |
Valore pericolo |
Colori |
0 – 1,33 |
1 |
Basso |
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1,33 – 2,66 |
2 |
Medio |
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2,66 – 4,00 |
3 |
Alto |
Inserimento cartografia Tav. 1 pericolo
Un elemento è vulnerabile quando ha la predisposizione a subire danni o modificazioni in conseguenza del verificarsi di un evento ovvero la minaccia causa (o sorgente) potenziale del rischio. Nel caso degli incendi boschivi, nell’ambito della protezione civile, la vulnerabilità è da individuarsi nelle strutture urbane in modo particolare gli edifici funzionali all’assembramento di persone (ospedali, scuole, impianti sportivi), alla comunicazione (infrastrutture ed opere relative alla viabilità) e, ovviamente, agli insediamenti abitativi (sia agglomerati che sparsi).
I fattori considerati per elaborare la vulnerabilità delle strutture urbane sono legati alla struttura stessa e alla porzione di territorio che la circonda:
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La sensibilità legata alla tipologia della struttura: se è un edificio abitativo, una scuola, un ospedale, etc.;
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L’incendiabilità, anch’essa legata alla tipologia della struttura;
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La topografia del territorio rispetto alla struttura urbana, ovvero se la struttura si trova su un terreno a pendenza avrà una porzione di terreno a valle, una in piano e una a monte;
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La tipologia del territorio: se la struttura è immersa o prossima ad ambienti forestali;
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La distanza dalle vie fuga accertate.
Sulla base di questi fattori è stata elaborata la carta di vulnerabilità per il territorio comunale, spazialmente localizzata all’intorno degli edifici, in base alla seguente classificazione:
Classificazione vulnerabilità |
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Valori media ponderata |
Valore attribuzione |
Valore pericolo |
Colori |
0,00 – 2,00 |
1 |
Basso |
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2,00 – 3,00 |
2 |
Medio |
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3,00 - 4,00 |
3 |
Alto |
Il rischio è dato dalla combinazione tra la pericolosità dell’evento e la vulnerabilità degli elementi esposti all’evento.
Il rischio è espresso nell’area di buffer di 30 m con un elaborato classificato in 4 classi.
Classificazione rischio |
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Criteri |
Valore attribuzione |
Valore pericolo |
Colori |
R1 |
1 |
Basso |
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R2 |
2 |
Medio |
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R3 |
3 |
Alto |
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R4 |
4 |
Estremo |
Dalla cartografia del rischio è elaborata la cartografia relativa alle aree di interfaccia di ampiezza di 200 metri rispetto all’edificato.
cartografia Tav. 3 area interfaccia
Nel Piano vengono poi analizzati in particolare tre zone critiche relative agli abitati di Niccioleta, Capanne e Zona Artigianale di Valpiana.
cartografia Tav. 4 zone critiche
AUTOPROTEZIONE E AZIONI DA FARE
Le indicazioni di autoprotezione, devono essere adottate dalle abitazioni poste in zone di interfaccia con il bosco, anche se non è stata prevista un’apposita fascia di sicurezza.
Spazi difensivi
Case sparse/case isolate a contatto con aree boscate
Figura 6 - Disegno con una casa isolata nel bosco, in cui sono stati realizzati i necessari spazi difensivi (disegno D.R.E.Am.-Italia ©).
Di seguito sono indicati i criteri per realizzare gli spazi difensivi relativamente alle case sparse e circondate da bosco o vegetazione. Queste misure valgono anche qualora le abitazioni siano situate in area urbana ma a contatto con aree boscate (zone di interfaccia urbano-bosco).
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Zona 1: per un raggio di 10 metri non devono essere presenti alberi con alta capacità di infiammabilità (resinose, specie arboree di macchia mediterranea, etc.), si devono evitare siepi e cespugli soprattutto davanti a porte e finestre, si deve evitare presenza di materiali combustibili di qualsiasi genere, accumuli di residui vegetali e di combustibili morti. L’erba va sfalciata/tosata regolarmente. In caso di incendio boschivo attivare, se presente, l’impianto di irrigazione del manto erboso.
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Zona 2: per un raggio da 10 metri a 30 metri, la zona deve presentare un modesto carico di combustibile, cespugli distanziati mediante diradamento e nessuna continuità verticale né orizzontale, facendo attenzione a:
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Chiome degli alberi che non devono arrivare più vicine di 5 metri all’abitazione, ai
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comignoli o fumaioli, a porte e finestre;
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Le chiome degli alberi non devono essere in contatto tra loro;
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Le chiome degli alberi o parti di esse non devono sovrastare il tetto;
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Copertura arbustiva/arborea totale non superiore al 40%;
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Alberi potati fino ad almeno 2,5 metri.
Figura 7 - Disegno con una casa isolata nel bosco, in cui sono stati realizzati i necessari spazi difensivi (disegno D.R.E.Am.-Italia ©).
Figura 8 – Esempi di abitazioni con spazi difensivi che hanno resistito agli impatti di grandi incendi boschivi.
Autoprotezione
È importante inoltre avere la possibilità di utilizzare acqua con un tubo della lunghezza necessaria per bagnare tutto il perimetro dell’abitazione, tenere puliti comignoli e grondaie da materiale vegetale e, nel caso di presenza di capanni di stoccaggio materiali, questi devono essere il più lontano possibile dall’abitazione e comunque mai attaccati ad essa.
Figura 9 - Fasi di impatto delle fiamme.
Di seguito si forniscono le indicazioni di autoprotezione da attuare in tutte le situazioni previste precedentemente:
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Tetti: i tetti sono una parte vulnerabile della casa perché soggetti ad accumulo di residui vegetali morti. In caso di incendio, gli angoli del tetto e/o le grondaie facilitano l’accumulo di detriti e braci. Bisogna quindi eliminare i materiali infiammabili come aghi di conifere, foglie o vegetazione in genere. Le braci si concentrano generalmente negli stessi punti nei quali si trovano i detriti vegetali, creando potenziali accensioni. È utile predisporre un parascintille sulla canna fumaria di un camino o di una stufa, per ridurre la possibilità che le faville e le braci possano fuoriuscire ed innescare incendi.
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Sfiati e gronde: sfiati ed altre aperture sono possibili vie di accesso per l’incendio all’interno della casa. È consigliabile proteggerli con una sottile rete di acciaio o altri materiali non infiammabili. La rete metallica, se non pulita, può essere una causa d’innesco. Tenere pulite le prese d’aria da foglie, aghi di pino o altri combustibili. Le gronde in metallo, tendono ad accumulare calore ed innescare un incendio attraverso le strutture del tetto.
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Porte e finestre: il contatto con le fiamme o lo sbalzo termico provocato dalle stesse, può facilmente rompere i vetri, determinandone l’entrata di faville all’interno dell’abitazione. Le persiane e gli avvolgibili chiusi aiutano a ridurre l’effetto della radiazione e ritardare la rottura dei vetri. Finestre in vetro temperato o vetri doppi resistono meglio.
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Materiali e oggetti: Accumulare combustibili quali cataste di legna, tettoie con coperture vegetali vicino alle abitazioni, determina un grave rischio per l’integrità e la sicurezza delle strutture.
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Siepi e giardini: le piante ornamentali e le siepi sono potenziali punti di veicolo delle fiamme. Le specie infiammabili sono più soggette a sviluppare fiamme, in particolare se presente necromassa all’interno. La scelta di specie meno infiammabili e la loro manutenzione, il mantenere una distanza tra gli alberi di almeno 2-3 volte la loro altezza, ed una irrigazione appropriata che aiuti a mantenere l’umidità nelle parti vive, trasformano i giardini in aree più
resistenti al fuoco aumentando la capacità di difesa della casa.
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Porticati: i porticati, le verande e le altre costruzioni simili sono zone di accumulo di residui vegetali ed altri materiali facilmente infiammabili, tali da determinare, in caso di incendio, una propagazione delle fiamme che può interessare la casa. Evitare pertanto il deposito di materiali infiammabili al di sotto degli stessi. Togliere in caso di arrivo dell’incendio.
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Serbatoi GPL: la presenza di depositi di GPL non manutenuti come da specifiche antincendio, possono essere un rischio sia per l’incolumità delle persone sia per l’abitazione. In vicinanza di aree boscate è preferibile l’installazione di cisterne GPL interrate.
Figura 10 - Collocazione dei punti sensibili di un’abitazione per i quali è necessario svolgere azioni di prevenzione.
Norme di comportamento dei residenti: incendio boschivo in aree di interfaccia
DURANTE UN INCENDIO BOSCHIVO |
Se avvisti delle fiamme o anche solo del fumo telefona al numero di soccorso 800425425 o 112. Non pensare che altri l'abbiano già fatto. Fornisci le indicazioni necessarie per localizzare l'incendio. Cerca una via di fuga sicura: una strada o un sentiero che ti allontana dallo scenario verso un posto sicuro. Comunica ai soccorsi la tua posizione. Se non hai possibilità di fuga e sei investito dal fumo, stenditi a terra in un luogo dove non c'è vegetazione incendiabile o allontana tutto il materiale che potrebbe bruciare. Il fumo tende a salire e in questo modo eviti di respirarlo. Se non hai altra scelta, cerca di attraversare il fronte del fuoco dove è meno intenso per passare dalla parte già bruciata. L'incendio non è uno spettacolo, non sostare lungo le strade. Intralceresti i soccorsi e le comunicazioni necessarie per gestire l’emergenza. Se siete in auto, non abbandonate l’automobile. Chiudete i finestrini e i sistemi di ventilazione. Segnalate la vostra presenza con clacson e fari. |
DURANTE UN INCENDIO BOSCHIVO IN UNA ZONA DI INTERFACCIA |
Segnala l’incendio fornendo indicazioni precise sulla località e sulla localizzazione dell’incendio rispetto a te ai numeri di emergenza 800425425 e 112. Segui le indicazioni del personale addetto allo spegnimento sul posto o del personale che risponde alla chiamata. |
Se sei in casa:
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|
Generalmente è più sicuro stare in casa che fuori, quindi si consiglia di non abbandonare la casa se non si è certi che la via di fuga sia libera e sicura. Segnala ai soccorsi la tua presenza |
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito al seguente link: https://www.iononrischio.gov.it/it/preparati/incendi-boschivi/